di Roberto Arditti
Da una parte la narrazione carica di ottimismo dell'esecutivo, con la ministra Azzolina che promette “una strategia di prevenzione che funzionerà se ognuno fa la sua parte” e con il premier Conte che assicura di aver fatto il massimo sforzo. Dall’altra le invettive dei governatori che puntano il dito contro le inadempienze ministeriali: la foto-denuncia dei bambini in ginocchio costretti a fare lezione senza banchi pubblicata dal Presidente ligure Toti, la battaglia del piemontese Cirio sulla misurazione della temperatura in classe e il rinvio della riapertura in Campania voluto a tutti i costi da De Luca.
Sembra di assistere al primo giorno di scuola su due pianeti diversi: quello governativo dove è filato tutto liscio e quello dei Presidenti di Regione in cui quasi tutto è andato storto.
Ma, dati alla mano, si è trattato di un successo o di un fiasco?
Per capirlo SWG ha interrogato gli italiani chiedendogli un giudizio su questa prima settimana in aula.
Le narrazioni divergenti sul rientro a scuola finiscono per riflettersi nelle opinioni degli italiani. Il 50% dei cittadini dà un giudizio positivo sul ritorno in classe: tra questi però solo il 6% esprime una soddisfazione totale mentre il 44% si mostra più cauto sostenendo che la riapertura è andata abbastanza bene.
Per il 35%, di contro, il ritorno sui banchi è stato un flop: il 10% lo ritiene un disastro totale, mentre il 25% dice che è andata tendenzialmente male.
Un Paese diviso, seppur con una prevalenza delle valutazioni ottimistiche. Un divario che diventa più abbondante se si osservano solamente le opinioni di chi ha figli a scuola. In quest’ultimo caso i giudizi positivi salgono a quota 53% mentre quelli negativi scendono al 34%.
Dati clementi nei confronti dell’esecutivo, specialmente se si considerano quali erano le premesse iniziali: il caos sulle cattedre, il rebus dei banchi monoposto e le giravolte sulle linee guida. Insomma, per il governo poteva andare molto peggio. Ma attenzione: siamo solo all’inizio, tutto dipenderà dal bollettino dei contagi, anche perché il 59% degli italiani ha paura che la riapertura delle scuole possa riaccendere la miccia del virus.